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Aumentare la visibilità: content marketing e pubblicità

Aumentare la visibilità: content marketing e pubblicità 1280 960 AlbertoFalchi

Pubblicizzare i tuoi prodotti e i tuoi servizi è un modo altamente efficace per raggiungere velocemente i clienti potenzialmente interessati alla tua azienda. Ma esattamente, quali sono i vantaggi e le strategie per fare pubblicità su LinkedIn? E in che modo il content marketing può venirti in aiuto? In questo articolo vedremo come sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla piattaforma.

Innanzitutto, diciamo che il content marketing è una forma di pubblicità che si basa sui “contenuti”: non ha lo scopo di vendere direttamente il tuo prodotto, vuole invece creare una relazione di valore con il tuo pubblico, offrendogli appunto contenuti utili e interessanti. Non richiede per forza investimenti come le classiche campagne pubblicitarie: può avere un costo se vuoi usare dei canali a pagamento per la distribuzione, ma può benissimo essere fatto sfruttando gli strumenti gratuiti (pensa ai blog, alle piattaforme video come Youtube e ovviamente ai social).

La pubblicità, invece, ha lo scopo precipuo di promuovere il tuo prodotto o servizio in modo diretto e persuasivo, usando messaggi e formati che attirino l’attenzione del tuo pubblico senza per forza veicolare messaggi con un valore aggiunto. Le “video ricette” sono un ottimo esempio di content marketing: le aziende di prodotti alimentari insegnano ai clienti attuali e potenziali come cucinare piatti deliziosi promuovendo al tempo stesso i loro prodotti, usati come ingredienti. In questo modo, oltre a farsi pubblicità, generano un senso di fiducia con il loro pubblico target.

Primi passi nel content marketing

Per fare content marketing, devi seguire una strategia ben definita, che tenga conto di diversi elementi. Innanzitutto, devi avere ben chiaro qual è il tuoobiettivo, cioè cosa vuoi ottenere con il tuo content marketing. Stabilito l’obiettivo devi selezionare il tuo pubblico, cioè chi sono le persone a cui ti vuoi rivolgere, quali sono le loro caratteristiche, i loro bisogni, i loro problemi e i loro interessi. Ad esempio, se il tuo pubblico è composto da professionisti del settore finanziario, dovrai conoscere quali sono le loro aree di competenza, quali sono gli strumenti che usano per gestire le finanze e quali sono le difficoltà che incontrano nel rispettare le normative.

A questo punto puoi dedicare le tue forze creative alla scelta del contenuto, che deve rispondere alle esigenze, ai problemi e agli interessi del tuo target. Ad esempio, se volessi far conoscere il tuo brand di sviluppatore di software aziendale potresti quindi creare un ebook che spieghi in modo chiaro e semplice le nuove normative fiscali.

Infine, devi identificare le tue metriche, cioè gli indicatori che usi per monitorare e misurare i risultati del content marketing, in modo da valutare con precisione il successo. Ad esempio, se la tua metrica è il numero di visualizzazioni, dovrai controllare quanti utenti hanno visto il tuo contenuto, da quali fonti sono arrivati, quanto tempo hanno trascorso a guardarlo, quali azioni hanno compiuto dopo averlo visto. Se invece la tua metrica è il tasso di conversione, dovrai verificare quanti utenti hanno compiuto l’azione che desideravi, come acquistare il tuo prodotto o servizio, iscriversi alla tua newsletter o scaricare il tuo podcast.

Come fare content marketing e pubblicità su LinkedIn

Per fare content marketing su LinkedIn, puoi creare una pagina LinkedIn dedicala alla tua azienda, dove pubblicare per la tua audience e farti conoscere da più persone possibile. Che tu scelga articoli, video o altro, l’importante è che i tuoi contenuti rispondano alle esigenze, ai problemi e agli interessi del tuo target, e che siano in linea con il tuo obiettivo. Sul tuo profilo personale, inoltre, potresti anche abilitare la modalità “Creator”: questa modalità è stata pensata per supportare quei profili che creano contenuti di qualità e che vogliono sfruttare il social per posizionarsi come esperti nel loro settore. Attivando la modalità Creator, inoltre, avrai accesso a strumenti aggiuntivi e a funzionalità che ti aiuteranno sia a creare contenuti sia far crescere la tua base di follower sulla piattaforma. Indubbiamente LinkedIn è il posto ideale per fare pubblicità di qualità. Il contesto lavorativo che caratterizza la piattaforma, attira gli utenti con una mentalità “business-oriented”, quindi più disposti a prestare attenzione ai contenuti che li aiutano a crescere professionalmente o a scoprire nuove opportunità di carriera.

Gestione Campagne, la tua pagina di riferimento

Per quanto riguarda le campagne che hai intenzione di creare, sia come content marketing sia come pubblicità tradizionali, tramite la pagina “Gestione campagne” puoi creare e monitorare i dati di cui hai bisogno per tenere tutto sotto controllo.  Con Gestione Campagne, sarà sufficiente seguire i cinque passaggi qui sotto per iniziare la tua campagna su LinkedIn.

La prima cosa da fare è scegliere quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere: LinkedIn ti offre tre possibili alternative fra “notorietà”, “considerazione” e “conversioni”. “Notorietà” mira a far conoscere maggiormente il tuo brand: nel caso tu abbia iniziato da poco o qualora volessi aumentare la percezione della tua presenza sul mercato, questo è un buon punto di partenza. L’obiettivo “Considerazione”, invece, si propone di fare aumentare le visite al tuo sito web per accrescere il coinvolgimento complessivo e il numero di visualizzazioni dei tuoi video. “Conversione”, infine, come dice il nome stesso, ha lo scopo di generare conversioni dal tuo sito o far aumentare le candidature che hai aperto su LinkedIn per eventuali offerte di lavoro. In base al tipo di obiettivo che sceglierai, il resto della campagna sarà personalizzato automaticamente in baso a questo.

Scelto l’obiettivo potrai selezionare i criteri di targeting per raggiungere l’audience giusta. LinkedIn ti offre la possibilità di segmentare il tuo pubblico in base a criteri come il settore, la dimensione dell’azienda, il ruolo, le competenze, gli interessi, i gruppi e molti altri ancora. In questo modo puoi raggiungere le persone più rilevanti per il tuo business e personalizzare i messaggi in base al loro profilo.

Il passo successivo è il formato dell’annuncio: con Gestione Campagne puoi scegliere tra quattro tipi differenti: contenuti sponsorizzati, annunci formato messaggio, annunci dinamici e annunci di testo. I contenuti sponsorizzati sono annunci che mostrano immagini, video o documenti nel feed di LinkedIn, per attirare l’attenzione e generare engagement con la tua azienda. Gli annunci formato messaggio, invece, sono annunci personalizzati e interattivi che contattano direttamente gli utenti tramite messaggi, con lo scopo di iniziare una comunicazione che stimoli l’azione. Gli annunci dinamici sono pubblicità create in automatico, usando i dati del profilo degli utenti per aumentare l’interesse verso la tua azienda. Infine, gli annunci di testo sono pubblicità semplici ed economiche, mostrando un’immagine assieme a un testo breve nella barra laterale di LinkedIn.

Una volta scelto il formato devi impostare il budget e la durata della campagna, scegliendo tra le opzioni costo per clic (CPC), costo per impressione (CPM) o costo per spedizione (CPS). Il CPC è l’opzione che si paga solo quando qualcuno clicca sul tuo annuncio, il CPM è l’opzione che si paga per ogni mille visualizzazioni, e il CPS è l’opzione che si paga solo quando qualcuno riceve il tuo messaggio. Queste opzioni ti permettono di controllare il budget e ottimizzare il tuo ROI, il tuo ritorno sull’investimento. L’ultimo passo è monitorare e ottimizzare le campagne usando la piattaforma Gestione Campagne o integrandola con altri strumenti terzi di analisi che permettono di avere una visione più completa.

La pubblicità su LinkedIn è un’ottima opportunità per far crescere il tuo business, soprattutto se operi nel settore B2B e nel settore professionale in genere. Grazie a LinkedIn Puoi raggiungere una rete di professionisti qualificati, interessati e attivi, e offrire loro contenuti di valore che li coinvolgano e li portino all’azione. Ricorda che Per fare pubblicità su LinkedIn in modo efficace, devi seguire una strategia ben definita, basata sul tuo obiettivo, sul tuo pubblico e sul tuo contenuto per sfruttare al meglio le molteplici possibilità offerte dalla piattaforma.

Social Selling Index di LinkedIn e Link & Lead: tutto quello che devi sapere su due strumenti chiave per il social selling

Social Selling Index di LinkedIn e Link & Lead: tutto quello che devi sapere su due strumenti chiave per il social selling 1200 800 AlbertoFalchi

Oramai è noto a tutti che la piattaforma più rilevante per i professionisti e le aziende è LinkedIn, il social network professionale che ha rivoluzionato il modo in cui si costruiscono relazioni professionali e si effettuano vendite. Grazie ai suoi strumenti di misura, LinkedIn ha sviluppato il Social Selling Index (SSI) ovvero una metrica integrata nella stessa piattaforma per valutare il successo delle strategie di social selling dei suoi utenti.

Il Social Selling Index di LinkedIn

Social Selling Index Linkedin

Strumento prezioso che permette ai professionisti di misurare l’efficacia delle proprie azioni di social selling sulla piattaforma, il Social Selling Index tiene conto di vari aspetti, come ad esempio, l’interazione con i contenuti, la costruzione di relazioni e l’utilizzo delle funzionalità offerte da LinkedIn. Più il punteggio elevato più l’utente sta utilizzando la piattaforma in modo strategico e attivo per generare opportunità di vendita e ampliare la propria rete professionale.

In sostanza è un punteggio numerico compreso tra 0 e 100, calcolato da LinkedIn in base a diverse metriche e attività chiave svolte dal profilo dell’utente sulla piattaforma. Queste metriche misurano la capacità del professionista di coinvolgere il proprio pubblico di riferimento, di creare relazioni significative e di sviluppare opportunità di vendita attraverso l’uso efficace delle funzionalità di LinkedIn.

Il SSI di LinkedIn è basato su quattro principali criteri:

Creazione di un brand professionale: misura il grado di completezza e di accuratezza del profilo dell’utente, come la presenza di una foto professionale, una headline ben formulata e una descrizione dettagliata dell’esperienza e delle competenze.

Trovare le persone giuste: valuta la capacità dell’utente di individuare e connettersi con i prospect e gli stakeholder attraverso l’uso efficace delle funzionalità di ricerca e delle connessioni.

Coinvolgere con informazioni rilevanti: misura l’attività di condivisione di contenuti rilevanti e di valore per il proprio pubblico di riferimento, come pubblicazioni, articoli e post, che dimostrano competenza e interesse nel settore di riferimento.

Costruire rapporti professionali: valuta l’interazione dell’utente con la propria rete di contatti, come il coinvolgimento in discussioni, l’invio di messaggi personalizzati e l’uso di LinkedIn per stabilire e mantenere relazioni professionali.

Il SSI per migliorare i tuoi punti deboli

Monitorando il proprio punteggio SSI, i professionisti e le aziende possono comprendere se le loro strategie stanno ottenendo i risultati desiderati e apportare eventuali correzioni o migliorie.

Il Social Selling Index permette quindi di individuare le aree in cui è possibile migliorare la presenza e le interazioni su LinkedIn. Ad esempio, un basso punteggio nella categoria “Creazione di un Brand professionale” potrebbe suggerire la necessità di ottimizzare il proprio profilo per aumentare l’attrattiva e la credibilità.

Tenere traccia del proprio punteggio SSI nel tempo consente di valutare il progresso nel social selling su LinkedIn. I miglioramenti registrati nel punteggio possono confermare l’efficacia delle strategie adottate e motivare ulteriori sforzi, il tutto anche in considerazione dei parametri di gratificazione propri della Gamification, altro pilastro chiave su cui la piattaforma ha puntato molto. Per vedere più nel dettaglio cos’è la gamification ti suggerisco questo articolo.

Link & Lead: metti il turbo alle tue attività di social selling

In tutto questo come si inserisce Link & Lead? Per usare al meglio le innumerevoli possibilità offerte da LinkedIn hai bisogno di una piattaforma di supporto, come Link & Lead, che ti aiuti a far crescere il tuo SSI.

Link & Lead è un’azienda che si è specializzata nel fornire servizi e soluzioni per migliorare le strategie di social selling su LinkedIn. Grazie alla sua esperienza e alle sue tecniche innovative, aiuta professionisti e aziende a ottimizzare la presenza su Linkedin, massimizzando le opportunità di business e costruendo un personal branding di successo tramite una piattaforma proprietaria. Se il SSI di LinkedIn fornisce una visione generale delle prestazioni di un utente, la piattaforma Link & Lead si concentra su un supporto personalizzato e strategico per ottimizzare il social selling e il personal branding su LinkedIn.

Link & Lead: gamification, formazione e GPT

Link & Lead è una piattaforma che fa leva su gamification e formazione per generare social lead e ampliare il business. Con un algoritmo proprietario all’avanguardia, Link & Lead integra le API di OpenAI nella piattaforma per fornire un “commento” di supporto ai contenuti pubblicati da aziende e professionisti: il commento viene personalizzato in base al ruolo e al modo di comunicare di ciascun partecipante. Per esempio, ogni mattina, i partecipanti ricevono una mail con l’indicazione con indicati i post pubblicati dalla propria azienda e l’IA fornisce loro il testo pronto per la condivisione, facilitando così il contributo attivo ed efficace alla comunicazione aziendale su LinkedIn.

Inoltre, l’AI svolge un ruolo importante nel processo di gamification, perché l’uso della piattaforma diventa più divertente e motiva gli utenti a partecipare attivamente alla promozione del brand aziendale. È proprio grazie a questa partecipazione attiva che i dipendenti diventano ambasciatori del marchio: condividendo contenuti rilevanti e interagendo con il proprio network di contatti ampliano la visibilità e la reputazione della loro azienda.

L’obiettivo primario di Link & Lead è dunque quello di guidare e stimolare la partecipazione attiva su LinkedIn, formando veri e propri brand ambassador all’interno dell’azienda: la piattaforma vuole incentivare il social selling e generare lead di qualità per le attività di marketing e vendita.

QBE, l’algoritmo di Link & Lead

Link & Lead si avvale di QBE, un sofisticato algoritmo proprietario continuamente aggiornato fondato su tre pilastri cardine: Quality, Balance ed Engagement.

Vediamoli nel dettaglio.

In primo luogo, la “Q”, che è l’abbreviazione di “Quality” (Qualità), assume un ruolo di primaria importanza nella valutazione della bontà dei post prodotti dai partecipanti. Tale valutazione si basa su una serie di variabili assolute e relative, che vengono sottoposte a un’attenta analisi al fine di garantire la massima qualità dei contenuti condivisi.

Il secondo pilastro dell’algoritmo, contrassegnato dalla lettera “B”, che sta per “Balance” (Equilibrio), focalizza la sua attenzione sulla regolarità delle attività svolte su LinkedIn. Riconoscendo l’importanza di un impegno di e una partecipazione costanti, questo aspetto viene accuratamente monitorato dall’algoritmo per tracciare l’andamento e la coerenza del lavoro degli utenti di Link & Lead.

Infine, il terzo pilastro, identificato con la lettera “E” di “Engagement” (Coinvolgimento), si concentra sulla misurazione dei risultati effettivi, mettendo al centro l’interazione con prospect e clienti. Questo elemento costituisce una parte essenziale della valutazione, poiché consente di restituire una valutazione tangibile dell’efficacia delle attività di coinvolgimento effettuate dai partecipanti.

Attraverso l’attenta analisi e la valutazione svolta con precisione dall’algoritmo QBE, gli utenti di Link & Lead sono in grado di seguire i loro progressi quotidiani e di effettuare un confronto con i colleghi, consentendo una gestione più efficace delle proprie attività e strategie su LinkedIn.

Social selling, intelligenza artificiale, ChatGPT e bollicine

Social selling, intelligenza artificiale, ChatGPT e bollicine 1874 1038 AlbertoFalchi

Quanti dipendenti NON “aiutano” la propria azienda mettendo like ai post su LinkedIn e condividendoli sul proprio profilo privato? La risposta potrebbe stupire tanti. Parliamo infatti del 98%. Un fenomeno che non si riscontra solo nelle realtà di piccole dimensioni, ma anche nelle imprese molto strutturate, con migliaia di dipendenti.  Lo si può notare semplicemente facendo un salto sulla pagina LinkedIn di alcune importanti realtà e guardando il numero dei dipendenti registrati sulla pagina. Nel caso di Lavazza, siamo oltre i 1.800. Eppure, prendendo un post medio della pagina, si nota che ci sono solo poche decine di Mi Piace. E un solo commento, nemmeno fatto da uno dei dipendenti della multinazionale. Quello di Lavazza è solo un esempio, dato che la situazione è comune a numerose realtà.

Come coinvolgere i dipendenti sui canali social aziendali

L’esempio appena portato mostra un dettaglio non trascurabile: se solo una piccola fetta di dipendenti, anche meno della metà per dire, mettesse like e condividesse questi contenuti, la reach di questi post sarebbe enormemente superiore. Il tutto senza spendere un euro in sponsorizzazioni. Obbligare i propri lavoratori a commentare e condividere ogni contenuto aziendale non è però semplice, anche perché il profilo personale è, per definizione, una questione privata. Non è di “proprietà” dell’azienda, ma della singola persona, che giustamente può usarlo (o NON usarlo) come meglio crede. Ma non è l’unico problema di cui tenere conto. Un’altra questione da affrontare è la capacità di scrivere, che non è una dote comune a tutti. Oggettivamente, saper scrivere contenuti efficaci per commentare o condividere un post può essere molto difficile per chi non è un professionista del settore. Non tanto perché può scappare qualche refuso o qualche verbo mal coniugato, ma perché chi non opera nel marketing o nella comunicazione spesso si trova di fronte alla sindrome del foglio bianco. E in tali casi, anche scrivere due righe può risultare complesso.

Aggirare gli ostacoli coi nudge

Abbiamo appena visto che sono due i problemi nel coinvolgere i propri dipendenti su LinkedIn: lo spronarli a usare il loro profilo privato per dar man forte all’azienda e le difficoltà a realizzare anche solo semplici post di accompagnamento. Come uscirne? Ovviamente, sfruttando la tecnologia, oltre a un po’ di psicologia. In particolare, far leva sui nudge, che in italiano potremmo tradurre come spinte gentili. Hai presente quando prelevi del contante e la scelta predefinita è quella di non ritirare la ricevuta così da risparmiare carta ed energia, tutto a favore dell’ambiente? Ecco, quello è un esempio di nudge. Per stimolare un maggiore utilizzo di LinkedIn come strumento di brand promotion dell’azienda, abbiamo realizzato la piattaforma Link & Lead che mira proprio ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti. Il nudge, in questo caso, arriva dal sistema di gamification interno, che assegna dei punteggi per ogni azione: mettere mi piace, condividere, commentare. Nessuno verrà punito per un basso punteggio, naturalmente, così come chi scala le classifiche condividendo e commentando ogni post non otterrà aumenti di stipendio o promozioni. Ma questo conta relativamente: il sistema di gamification interna è già di per sé uno stimolo a raggiungere degli obiettivi. Anche se la ricompensa è solo un messaggio di incoraggiamento. Un po’ come accade in alcuni videogiochi dove l’obiettivo non è arrivare alla schermata finale, ma solo accumulare punti. E col tempo, anche se il fattore novità sarà sparito, il desiderio di fare sempre più punti sarà lo stimolo a fare l’ennesima partita. Ovviamente, dare ulteriori incentivi sarà uno stimolo ulteriore e non potrà che portare a più interazioni sulla pagina. Si potrebbe quindi pensare di dare qualche premio più concreto a chi si impegna maggiormente, per esempio un buono su Amazon.

Il nodo delle competenze: scrivere è difficile!

OK, diciamo che tramite una piattaforma di gamification siamo riusciti a coinvolgere maggiormente i dipendenti su LinkedIn. Rimane il secondo problema: come far sì che i loro commenti e i post che accompagnalo le condivisioni siano efficaci, rilevanti e possibilmente scritti in italiano corretto? Anche qui la soluzione arriva dalla tecnologia, nello specifico dall’intelligenza artificiale. Con le varie evoluzioni di Link & Lead, infatti, abbiamo realizzato che serviva qualche ausilio alla scrittura e questo aiuto non poteva essere altro che un assistente per la generazione di testi. E a oggi, il migliore sul mercato è ChatGPT. Va detto che se chiediamo ai lavoratori lo sforzo di condividere e commentare contenuti aziendali dobbiamo anche andare loro incontro, semplificandogli il più possibile la vita. Ecco che ChatGPT dalla versione 3 di Link & Lead è integrato nella piattaforma. Non sarà necessario saltare da una finestra all’altra del browser e copiare e incollare testi: la piattaforma suggerirà alle persone cosa scrivere, scegliendo anche un tono adeguato sulla base del loro ruolo e del loro stile personale. Non si vedranno quindi centinaia di condivisioni e commenti identici: tutti avranno il loro carattere.

Se vuoi approfondire come Link & Lead può aiutarti a trasformare i tuoi dipendenti in brand ambassador clicca qui.

Valuta i progressi del tuo profilo Linkedin con il Social Selling Index

Valuta i progressi del tuo profilo Linkedin con il Social Selling Index 1280 560 AlbertoFalchi

Il Social Selling Index (SSI) di LinkedIn è uno strumento fondamentale per i professionisti che desiderano massimizzare il proprio successo nella piattaforma. Questo indice di valutazione fornisce un’analisi completa dell’efficacia nel creare il proprio brand professionale, connettersi con le persone giuste, interagire con informazioni rilevanti e costruire relazioni di valore. Nella seguente guida, esploreremo in dettaglio il funzionamento del SSI e scopriremo come sfruttare al meglio le sue quattro componenti principali su LinkedIn. Per comprendere meglio come funziona il SSI, devi prima accedere al tuo account LinkedIn e poi visitare il link http://www.linkedin.com/sales/ssi.. Qui troverai la tua dashboard con il tuo SSI, espresso con un valore da 0 a 100, che viene aggiornato quotidianamente sotto la voce “Social Selling Index attuale”. Accanto a questo, troverai le quattro componenti principali: “Creare il brand professionale”, “Trovare le persone giuste”, “Interagire con informazioni rilevanti” e “Costruire relazioni”. Esaminiamo più da vicino come sfruttare al meglio queste quattro componenti del SSI di LinkedIn.

Creare il brand professionale

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Per la creazione di un brand professionale, LinkedIn suggerisce di completare il profilo tenendo in considerazione il tuo cliente tipo e pubblicando post rilevanti dedicati a questa figura. Per iniziare, quindi, è essenziale avere un profilo LinkedIn completo e accurato: assicurati di fornire informazioni dettagliate sulle tue esperienze lavorative, sulle tue competenze e sulla tua formazione. Potresti anche utilizzare parole chiave pertinenti per migliorare la visibilità del tuo profilo. Oltre a quello personale, potresti considerare la creazione di una pagina aziendale che rappresenti il tuo marchio o la tua attività. Qui potresti condividere contenuti pertinenti, aggiornamenti del settore e informazioni inerenti i tuoi prodotti o servizi. Ovviamente dovrai assicurarti di mantenerla aggiornata per attirare l’attenzione del tuo pubblico di riferimento. Scrivi articoli, pubblica post interessanti e partecipa alle discussioni all’interno del tuo settore. Dimostrare la tua competenza e la tua passione attraverso il contenuto che condividi ti aiuterà a costruire una reputazione di esperto e a generare interesse attorno al tuo marchio. Mantieni un’immagine coerente e professionale su LinkedIn e sii attento a come ti presenti online, sia attraverso il tuo linguaggio, sia attraverso l’immagine che trasmetti. Per questo è bene che tu utilizzi una foto del profilo capace di trasmettere un’immagine di te stesso autentica, professionale e contemporaneamente capace di riflettere la tua brand identity. La creazione di un brand professionale richiede tempo e impegno, ma può avere un impatto molto positivo sul tuo SSI di LinkedIn.

Trovare le persone giuste

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Trovare le persone giuste può essere impegnativo, ma per farlo puoi avvalerti della ricerca e degli strumenti presenti nella piattaforma filtrando in maniera mirata i risultati delle tue ricerche. Due componenti principali del Social Selling Index sono la dimensione e la qualità della tua rete. Più connessioni di valore hai, maggiore è la tua portata e la possibilità di connetterti con potenziali clienti. Cerca di entrare in contatto con professionisti del tuo settore, ex colleghi, clienti, influencer, decision-maker e potenziali clienti interessati a ciò che offri per ampliare la tua rete, ma stai attento: non mandare richieste a contatti che non sono in linea col tuo profilo profilo professionale e soprattutto non mandare decine e decine di richieste, perché se la percentuale delle persone che accetteranno di collegarsi con te sarà bassa, sarai penalizzato dall’algoritmo di Linkedin. Partecipare attivamente ai gruppi del tuo settore, agli eventi e condividere contenuti rilevanti può aiutarti a creare nuove opportunità di partnership commerciali e prospettive di carriera. Sfrutta il potenziale delle nuove connessioni per scambiare conoscenze, collaborare e accrescere di conseguenza la tua visibilità nel tuo settore di interesse. La ricerca delle persone giuste può davvero portarti a nuove e gratificanti prospettive di carriera.

Interagire con informazioni rilevanti

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Per migliorare il tuo SSI su LinkedIn, è fondamentale adottare una strategia di condivisione di contenuti mirata ed efficace. La condivisione regolare di articoli, post e altri tipi di contenuti informativi rilevanti può contribuire a consolidare le tue relazioni professionali e a generare un maggiore interesse intorno al tuo profilo.

Quando pubblichi contenuti su LinkedIn, assicurati che siano di valore per il tuo pubblico di riferimento. Offri informazioni utili, consigli pratici, approfondimenti del settore o esperienze personali che possano risuonare con i tuoi lettori. Cerca di presentare il tuo messaggio in modo chiaro, ben strutturato e coinvolgente, utilizzando un linguaggio professionale ma accessibile, evitando tecnicismi e acronimi che potrebbero risultare poco familiari ai tuoi collegamenti.

Allo stesso modo, è importante che tu risponda prontamente ai commenti che ricevi. Rispondere in modo tempestivo dimostra che apprezzi il contributo degli altri e li incoraggia a interagire con te. Sia che si tratti di feedback positivi o di domande e critiche, è essenziale affrontare la situazione in modo costruttivo mostrando gratitudine per l’interesse suscitato.

Oltre ai testi potresti esplorare anche altri formati di contenuto offerti da LinkedIn per aumentare l’engagement. Potresti creare video, immagini, sondaggi o presentazioni per catturare l’attenzione e stimolare l’interesse. La diversificazione nel formato dei contenuti può aiutarti a mantenere la tua presenza online fresca e avvincente. Analizza quali tipi di contenuti generano più interazioni, quali connessioni portano a opportunità di business e quali strategie funzionano meglio per te. Utilizza queste informazioni per adattare e ottimizzare le tue azioni future. Tieni presente, inoltre, che anche la frequenza di pubblicazione è importante: cerca di mantenerti in equilibrio tra qualità e quantità, e assicurati di dedicare tempo alla cura dei dettagli.

Costruire relazioni

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Costruire relazioni solide e coinvolgenti è fondamentale per consolidare la tua rete di contatti e guadagnare la fiducia dei decision maker più rilevanti nel tuo settore professionale.

Il coinvolgimento attivo è un altro aspetto chiave del Social Selling Index: interagire con il tuo pubblico attraverso like, commenti, condivisioni e messaggi è essenziale per migliorare il coinvolgimento complessivo. Partecipare alle discussioni del settore e dimostrare interesse per i contenuti degli altri professionisti ti aiuterà a far vedere sia quello che vali sia a creare connessioni professionali significative. Interagire attivamente con i contenuti degli altri professionisti, collaborare con loro e utilizzare gli strumenti di engagement di LinkedIn sono modi efficaci per aumentare la tua visibilità e creare connessioni di valore.

Dedicare del tempo a connettersi e a interagire con i tuoi contatti è un’attività ad alto leveraggio. Invia richieste di connessione personalizzate, prenditi il tempo per leggere i loro profili e per valutare la loro rilevanza per te. Non limitarti a raccogliere contatti passivamente, ma interagisci con loro, utilizza la funzione di messaggistica per avviare conversazioni private, chiedere informazioni o esprimere apprezzamento per il loro lavoro. Infine, ricorda che l’engagement autentico richiede impegno e costanza.

Avere un solido brand professionale, creare collegamenti giusti, interagire con informazioni rilevanti e costruire relazioni professionalmente vantaggiose: sono tutti elementi che aumentano le possibilità di attrarre potenziali clienti e collaborazioni professionali. Un punteggio elevato di SSI su LinkedIn può renderti più visibile agli occhi delle persone interessate ai tuoi servizi. Misura i progressi nel tempo, identifica le strategie più efficaci e apporta le modifiche necessarie per migliorare costantemente le performance delle quattro componenti fondamentali che abbiamo visto essere alla base del SSI di LinkedIn. Ricorda che migliorare il tuo SSI richiede costanza e una strategia ben definita: concentrati su queste pratiche, e vedrai il tuo indice di SSI su LinkedIn crescere costantemente.

LinkedIn: non è importante la quantità di connessioni, ma la qualità

LinkedIn: non è importante la quantità di connessioni, ma la qualità 1503 1072 AlbertoFalchi

Oramai affermato da anni come uno dei più potenti strumenti per il networking professionale e la creazione di relazioni commerciali, LinkedIn offre un’ottima possibilità per espandere la tua rete e promuovere il tuo marchio personale o aziendale. Avere tante connessioni è una situazione ambita da quasi tutti i frequentatori dei social network, tuttavia, un grande numero di follower su LinkedIn non è un fattore determinante per il successo. In questo articolo, scoprirai come coinvolgere le persone giuste avendo come bussola i concetti che stanno alla base della gamification.

La qualità dei follower su LinkedIn

Aumentare l’engagement dei tuoi follower e coinvolgere le persone in linea col tuo profilo professionale è un obiettivo coerente con l’uso di LinkedIn, ma fai attenzione: il numero dei follower non è direttamente proporzionale al livello di engagement. Infatti, se la maggior parte delle persone che ti seguono non è pertinente al tuo settore e non è visibilmente interessata a ciò che condividi, il valore presunto derivante dal gran numero di tuoi contatti, avrà in realtà davvero poca importanza.

È utile quindi che tu sappia identificare prima quali sono le caratteristiche che conferiscono valore ai tuoi follower per poter scegliere poi quali tecniche di gamification adottare per attirare quelli più adatti al tuo business.

La qualità dei follower può essere definita in base a diversi fattori come pertinenza, interazione e autorevolezza. Vediamoli nel dettaglio. I follower pertinenti, ovvero quelli che appartengono al tuo settore o che sono interessati al tuo lavoro, hanno una maggiore probabilità di trovare gradevoli i tuoi contenuti e verosimilmente sapranno prendere parte alle discussioni in maniera più competente e interessante rispetto a follower “generici”, capaci solamente di esprimere la loro approvazione o le loro critiche senza però fornire una reale motivazione per le loro argomentazioni. I follower che interagiscono con il tuo contenuto attraverso like, commenti e condivisioni creano un coinvolgimento attivo e contribuiscono alla visibilità del tuo profilo. Non è pensabile che solo gli addetti ai lavori possano dire la loro, pertanto ben vengano anche color che non sono totalmente padroni dell’argomento trattato perché stanno ancora creandosi la loro professionalità, grazie magari anche ai contenuti che condividi su LinkedIn: l’importante è che questa tipologia di persone non costituisca la maggioranza dei tuoi follower. Autorevolezza: i follower con una forte presenza online, riconosciuti come figure autorevoli nel tuo settore, possono sicuramente aumentare di riflesso la tua credibilità e la tua reputazione all’interno della piattaforma per attirare a loro volta altre persone giuste. Quindi se riuscirai a essere seguito da queste, sicuramente avrai la possibilità di intercettare anche una fetta dei loro follower pertinenti e aumentare di riflesso il tuo numero di connessioni di qualità.

Ma quindi, nello specifico, da dove dovresti partire? Prima di tutto è fondamentale che tu definisca bene qual è il tuo pubblico di riferimento, quali sono i tuoi clienti ideali, i tuoi fornitori, ed eventualmente i tuoi potenziali datori di lavoro. Questo ti aiuterà a creare contenuti mirati capaci di attirare l’attenzione di tutte le figure professionali pertinenti che hai individuato, e per farlo potresti anche effettuare una ricerca di parole chiave pertinenti al tuo settore per identificare gli argomenti più ricercati e popolari. In questo modo potrai utilizzare nei tuoi post queste parole chiave per migliorare la visibilità del tuo contenuto e raggiungere il maggior numero di persone interessate ai tuoi argomenti. Oltre alla “sostanza” ovviamente dovresti pensare anche alla “forma”, e potresti quindi sperimentare con video, infografiche, podcast e presentazioni per offrire una varietà di contenuti che si adattino alle preferenze dei tuoi follower ideali. Questa diversificazione ti aiuterà a mantenere l’interesse del tuo pubblico arrivando alle persone giuste da strade differenti. Come per tutte le cose, la pianificazione e la costanza possono fare la differenza, perciò dovresti pianificare una frequenza regolare di pubblicazione dei tuoi contenuti per mantenere costante la tua presenza su LinkedIn. Infine, non dimenticare l’importanza del cosiddetto ascolto attivo: monitora i commenti, tieni sotto controllo le interazioni e i feedback dei tuoi follower, in modo che tu possa rispondere prontamente alle domande, partecipare alle discussioni e dimostrare interesse per le opinioni dei tuoi follower.

Utilizzare la gamification per coinvolgere le persone giuste

La gamification, mutuando alcune delle logiche che stanno dietro alla “teoria dei giochi”, è una strategia di marketing che si pone l’obiettivo di coinvolgere e motivare le persone a eseguire azioni specifiche. Questa strategia può essere applicata su LinkedIn per aumentare e mantenere i tuoi follower. Ricorda però che l’obiettivo non è quello di aumentare i follower tout cour, ma è invece quello di puntare a far crescere la base di persone che ti seguono in modo che queste siano in linea con le caratteristiche che abbiamo individuato prima.

Vediamo di seguito alcune tecniche di gamification che potresti utilizzare:

1. Contenuti interattivi: Sfida i tuoi follower a rispondere a domande o a partecipare a sondaggi relativi al tuo settore. Potresti anche organizzare concorsi o giochi a premi per incoraggiare l’interazione e la partecipazione attiva. Concentrati su domande e argomenti che necessitino una solida competenza professionale difficilmente raggiungibile con una semplice ricerca su internet. In questo modo daresti la possibilità di provare ancora più soddisfazione a coloro che sapessero rispondere in maniera corretta, proprio come vuole la teoria dei giochi.

2. Coinvolgimento emozionale: Condividi storie di successo, esperienze personali o sfide professionali che possano toccare le emozioni dei tuoi follower. Questo stimolerà l’empatia e la connessione con il tuo pubblico, specialmente se saprai rivelare come le tue debolezze e insicurezze iniziali siano state il carburante per impegnarti con determinazione e raggiungere il risultato professionale che stai condividendo.

3. Badge e ricompense: Premia i tuoi follower più attivi o quelli che raggiungono determinati obiettivi con badge o riconoscimenti speciali. Non devi mettere in piedi chissà quali piattaforme: anche un post taggandoli con hashtag dedicato e creato per l’occasione può essere uno stimolo sufficiente. Questo farà da sprone per una competizione amichevole e incoraggerà l’impegno continuo. La gamification insegna che vedere riconosciuto e premiato il proprio sforzo, sia uno dei più grandi stimoli per l’essere umano, non solo per intraprendere un’azione iniziale ma anche per continuarla nel futuro.

4. Networking virtuale: Organizza eventi online, webinar o sessioni di mentoring per i tuoi follower. Queste occasioni offrono la possibilità di connettersi e interagire con persone influenti nel tuo settore. Se è vero che avere risposte o like ai propri commenti è già una grande gratificazione, poter interagire in diretta con le persone che seguiamo e avere un feedback immediato per i nostri commenti è ancora più gradevole: per questo nei tuoi eventi dal vivo ricordarti di dare il giusto spazio alle interazioni con i tuoi follower che vorranno dedicare il loro tempo ad ascoltarti e vederti “live”.

Abbiamo visto che la gamification su LinkedIn può essere un’efficace strategia per coinvolgere le persone giuste e costruire relazioni significative. Se ti concenti sulla qualità dei tuoi follower anziché sulla quantità otterrai un valore duraturo per la tua rete professionale. Inoltre, utilizzando strategie di gamification come contenuti interattivi, coinvolgimento emozionale, badge, ricompense e networking virtuale, potrai attrarre e coinvolgere persone che condividono i tuoi interessi e i tuoi obiettivi. Ricorda che LinkedIn è una piattaforma basata sul networking e sulle relazioni, quindi puntare sulla qualità delle connessioni è fondamentale per massimizzare le opportunità di crescita e sopratutto il successo professionale. La personalizzazione dei tuoi contenuti, unita a una solida strategia, sarà fondamentale per coinvolgere le persone giuste e creare una presenza significativa su LinkedIn, in modo da trarre il massimo vantaggio per il tuo business.

Growth hacking: come crescere velocemente col minimo sforzo economico

Growth hacking: come crescere velocemente col minimo sforzo economico 1920 1280 AlbertoFalchi

Il mondo del marketing, negli ultimi anni, ha visto crescere la popolarità di due strategie in grado di stimolare la partecipazione attiva degli utenti in maniera divertente oltre che utile: stiamo parlando di “gamification” e “growth hacking”, approcci capaci di far crescere esponenzialmente gli utilizzatori di prodotti e servizi. Oramai dovresti avere un po’ di confidenza con la gamification e sapere che stiamo parlando di una strategia in grado di far aumentare l’engagement incentivando le persone a effettuare determinate azioni per raggiungere obiettivi specifici. Il cuore della gamification è la sua capacità di rendere l’esperienza stessa gratificante, grazie soprattutto all’utilizzo di elementi ludici mutuati dalla “teoria dei giochi”, come ad esempio punteggi, classifiche, premi e badge.

Growth hacking per crescere velocemente

Growth hacking

Ma il growth hacking, esattamente cos’è? Non esiste una definizione univoca, riconosciuta a livello mondiale, e per alcuni il growth hacking va oltre la job position, diventando quasi una filosofia di vita, un approccio mentale che vuole ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo (economico, ma non solo) possibile. Andando alle origini, vediamo che il concetto di growth hacking è stato introdotto per la prima volta nel 2010 da Sean Ellis, imprenditore e consulente di marketing americano, quando definì il growth hacker come “una persona che ha come obiettivo la crescita“. Scendendo un po’ più nel concreto potremmo dire che il growth hacking sia una strategia di marketing che ha lo scopo di far crescere l’azienda attraverso sia l’acquisizione di nuovi clienti sia la fidelizzazione di quelli esistenti. Il growth hacking non si limita a trovare “scorciatoie sulla via del successo”: è una strategia che richiede tempo, attenzione ed esperimenti. Il suo approccio è totalmente data-driven, ovvero basato sulla raccolta e sull’analisi di dati oggettivi necessari per identificare le opportunità di crescita più efficaci. Il growth hacking richiede che si conducano regolarmente esperimenti, come ad esempio i test comparativi A/B, per poter scegliere con un buon margine di certezza, quali siano le idee migliori e quali siano quelle che da modificare o abbandonare. Utilizzando principalmente strumenti online, come social media, content marketing, SEO e pubblicità online, la strategia del growth hacking si concentra sulla generazione di un grande volume di clienti in un breve periodo di tempo, usando canali pubblicitari a basso costo se non addirittura gratuiti.

Il successo di Dropbox

Un ottimo esempio di come la gamification possa essere utilizzata con efficacia nel growth hacking è rappresentato da Dropbox. L’azienda, che oggi conta più di 700 milioni di utenti, è riuscita a crescere con una tale velocità da diventare in pochissimi anni uno dei servizi di cloud storage più utilizzati al mondo. Ma come ha fatto a raggiungere un risultato così impressionante senza spendere una fortuna? La risposta si trova nel modo in cui Dropbox ha saputo utilizzare gli incentivi tipici della gamification, per far crescere costantemente la sua base utenti. Grazie a un processo di onboarding coinvolgente durante la fase di registrazione, capace di guidare i nuovi utenti attraverso le funzionalità e i vantaggi del prodotto, Dropbox ha saputo ottenere il massimo da questo primo passaggio obbligato. Il metodo seguito consisteva, e consiste tuttora, in una serie di semplici step specifici, come ad esempio l’installazione dell’app desktop, il caricamento di un file e la condivisione di una cartella: questi passaggi necessari per il primo utilizzo, oltre a educare gli utenti su come utilizzare efficacemente il servizio, creavano un senso di progresso e realizzazione: esattamente quello che abbiamo visto essere uno dei punti cardine della gamification, che vede il superamento delle prove come un elemento indispensabile per raggiungere la “soddisfazione” di essere arrivati a un livello superiore. Nel caso di Dropbox questo livello era, ed è, la capacità di saper utilizzare subito il servizio di condivisione file tanto agognato.

Regalare spazio di archiviazione gratuito a chi introduceva un amico è stata l'intuizione che ha permesso a Dropbox di espandere enormemente la sua base di utenti in pochissimo tempo


Il vero asso nella manica che ha condotto Dropbox nell’olimpo del cloud storage, però, è stato il suo efficacissimo programma di referral marketing. Dropbox, infatti, suggeriva ai nuovi utenti di invitare i loro amici a utilizzare il servizio, e per spronarli offriva loro in cambio uno spazio di archiviazione aggiuntivo e gratuito: fu proprio questa situazione vantaggiosa per tutte le parti coinvolte, a essere stato il volano che in brevissimo tempo, ha portato un numero sempre maggiore di utenti a usare Dropbox.

Growth hacking e gamification su Linkedin

E per quanto riguarda LinkedIn? Su LinkedIn, poi usare il growth hacking e la gamification per aumentare le connessioni, i follower e le interazioni. La piattaforma offre infatti diversi servizi adatti a essere implementati all’interno delle strategie di gamification e growth hacking.
InMail: è una funzione di LinkedIn che ti consente di inviare messaggi diretti ad altri membri anche se non sono presenti nei tuoi collegamenti. Potresti utilizzare questa funzionalità per raggiungere nuovi contatti e generare nuove connessioni. Tuttavia, per utilizzare InMail in modo efficace, è importante che personalizzi il messaggio per creare un legame realmente utile per entrambi.
Ricerca avanzata: con questo strumento puoi filtrare i risultati della ricerca secondo diversi criteri, ad esempio il titolo professionale, la posizione geografica e le competenze. Puoi utilizzare questa funzionalità per trovare potenziali contatti che corrispondono ai criteri che preferisci e, una volta identificati, potresti raggiungerli direttamente utilizzando InMail per generare una proficua connessione.
LinkedIn Groups: questo servizio ti consente di unirti a gruppi di discussione basati su interessi comuni. Grazie ai gruppi puoi connetterti con facilità a persone professionalmente a te affini, allargando con facilità e velocità la tua rete professionale. Inoltre nei gruppi puoi trovare informazioni utili e promuovere il tuo brand o la tua attività.
LinkedIn Ads: è una piattaforma pubblicitaria che ti consente di creare annunci mirati e poter raggiungere così il tuo pubblico target presente sul social network. Anche questa funzionalità si integra perfettamente con quelle appena citate, in modo da aumentare la tua visibilità professionale e far crescere le tue opportunità di business.


Possiamo insomma dire che il binomio impegno/ricompensa tipico della gamification, può generare risultati davvero notevoli e quantificabili in termini di numeri, proprio come vuole il growth hacking: lo ha dimostrato in maniera esemplare la crescita esponenziale che ha caratterizzato l’arrivo sul mercato di Dropbox. In questo contesto è evidente come LinkedIn sia una piattaforma ideale per applicare le strategie di gamification e growth hacking, perché oltre agli strumenti che mette a disposizione, i suoi utenti sono spesso, se non sempre, alla ricerca di nuove opportunità di carriera e di crescita professionale.

La gamification di LinkedIn: ecco come il social per professionisti stimola l’engagement

La gamification di LinkedIn: ecco come il social per professionisti stimola l’engagement 700 467 AlbertoFalchi

Negli ultimi anni, la gamification ha guadagnato sempre più popolarità come strategia efficace per aumentare l’engagement degli utenti e migliorare l’esperienza in diverse piattaforme online, compresi i social media per professionisti come LinkedIn.

Mutuando elementi della teoria dei giochi e utilizzandoli in contesti non ludici, LinkedIn ha saputo sfruttare la gamification in modo davvero efficace. Tieni presente che la gamification non è un “gioco” come comunemente inteso: è possibile, infattim che tu stia già provando in modo inconsapevole gli effetti della gamification su LinkedIn senza accorgertene, perché la sua forza sta proprio nel riuscire a stimolare le reazioni psicologiche che si attiverebbero normalmente quando stai giocando, senza però farti entrare consciamente nella modalità di “giocatore”. Ma quindi LinkedIn esattamente, in che modo impiega la gamification all’interno della piattaforma? Ecco di seguito qualche esempio di applicazione che magari già conosci, ma che non avevi ancora collegato alla gamification su LinkedIn.

Punteggio di Social Selling

Il social selling è una tecnica di vendita che sfrutta i social network per raggiungere i propri clienti e interagire con loro in modo più efficace. LinkedIn a riguardo, offre un punteggio di Social Selling agli utenti basato su diverse metriche, come la qualità delle connessioni, l’attività di condivisione e l’interazione con i contenuti. Questo punteggio fornisce un feedback tangibile sull’effettiva capacità dell’utente di utilizzare LinkedIn come strumento di social selling efficace.

Linkedin Social Selling Index

Gli utenti, quindi, sono spronati a migliorare il proprio Social Selling Index (SSI) anche grazie allo stimolo psicologico determinato dalle variazioni percentuali, rispetto alla settimana precedente, visibili nella pagina dedicata al Social Selling Index.

Il punteggio SSI tiene conto di quattro elementi principali:

1.           La creazione del brand professionale

2.           Saper trovare le persone giuste

3.           Integrare con informazioni rilevanti

4.           Costruire rapporti

Con questo sistema di gamification su LinkedIn, viene incentivata la partecipazione attiva alla piattaforma, condividendo contenuti di valore e interagendo con gli altri utenti.

Endorsment e referenze

Un altro esempio di gamification è rappresentato dal sistema di endorsement di LinkedIn. Gli utenti possono “approvare” le competenze dei propri contatti, guadagnando punti e aumentando il proprio livello di “influenza” sulla piattaforma. Dopo aver aggiunto le tue competenze al profilo, queste possono essere convalidate dai tuoi collegamenti di primo grado: quando uno di questi conferma una o più tue competenze, contribuisce dare peso e rilevanza al tuo profilo facendo aumentare automaticamente le probabilità che tu possa essere trovato proprio grazie alle competenze che ti sono state confermate.

Creator mode

Linkedin Creator Mode

L’introduzione da parte di LinkedIn della funzione “Creator Mode” ovvero la “Modalità di creazione dei contenuti” ti permette di creare contenuti con maggior facilità e ti consente di aumentarne la visibilità sulla piattaforma. Quando attivi la modalità Creator, il tuo profilo viene ottimizzato per mettere in evidenza i tuoi contenuti incoraggiando al tempo stesso gli altri utenti a seguirti. Ad esempio, il pulsante “Connetti” viene sostituito dal pulsante “Segui” e i tuoi post vengono visualizzati nella parte superiore del tuo profilo. Inoltre, se soddisfi tutti i criteri, potrai avere l’accesso agli strumenti per la creazione di ulteriori contenuti come LinkedIn Live e Newsletter. I criteri necessari per accedervi includono, una base di pubblico di oltre 150 follower o connessioni, condivisioni recenti su LinkedIn di qualsiasi tipo di contenuto originale e una buona reputazione, ovviamente, sempre su LinkedIn. Questa modifica del profilo operata dalla Creator Mode e i requisiti necessari per poter accedere agli altri contenuti su LinkedIn, si integrano perfettamente nelle dinamiche di gamification inerenti il superamento delle sfide e il raggiungimento dei livelli successivi.

Sfide di apprendimento

Linkedin Learning

LinkedIn offre anche sfide di apprendimento, che sono attività e obiettivi specifici che gli utenti possono completare per migliorare le proprie competenze professionali all’interno di LinkedIn Learning. Ad esempio, un utente potrebbe essere sfidato a completare un corso di formazione su una determinata area o potrebbe essere sfidato a ottenere un certo numero di endorsement per una competenza specifica. Una volta che l’utente avesse superato con successo la sfida, riceverebbe una ricompensa, come un badge o una menzione di riconoscimento sul proprio profilo. Questo tipo di gamification promuove attivamente l’apprendimento continuo e l’acquisizione di nuove competenze tra gli utenti di LinkedIn.

Profilo completato al 100%

Uno dei primi esempi di gamification su LinkedIn è rappresentato dal sistema di progressione del profilo. Man mano che gli utenti compilano sezioni del loro profilo, come l’istruzione e le esperienze lavorative, la barra di progresso si riempie. Sotto la barra, inoltre, ci sono sempre dei consigli che suggeriscono quali sono le azioni da intraprendere per migliorare l’efficacia del tuo profilo. Gli utenti possono completare il proprio profilo al 100% e guadagnare un badge che attesti il loro livello di completezza. In questo modo, LinkedIn incentiva gli utenti a fornire informazioni dettagliate sul proprio profilo e a utilizzare la piattaforma in modo più completo. Sfruttando la gamification, LinkedIn è riuscito a migliorare del 20% il tasso di completamento del profilo. Questa meccanica di gioco sfrutta il desiderio innato degli utenti di raggiungere obiettivi e di essere premiati per il loro impegno. Completare il proprio profilo offre vantaggi in termini di maggiore visibilità e una valutazione più elevata da parte degli algoritmi di ricerca di LinkedIn.

Badge di esperto

Tramite la funzionalità “Valutazione delle competenze” LinkedIn ti offre la possibilità di mettere in risalto la tua conoscenza in determinati ambiti professionali tramite lo svolgimento di test specifici. Una serie di domande a tempo cui dare risposta in un’unica sessione, mira a verificare la tua competenza nel settore scelto: se superi il test, LinkedIn ti assegnerà un badge di esperto che sarà visualizzato sul tuo profilo, in modo da avere un riconoscimento immediatamente visibile per tutti colori che vorranno sapere qualcosa in più su di te e sulla tua preparazione professionale.

Come vedi, la gamification su LinkedIn è stata integrata all’interno di diversi ambienti e con diverse funzionalità, il tutto in maniera abbastanza semplice e sottile, proprio come vogliono i principi della teoria dei giochi su cui si basa. Nello specifico abbiamo visto che gli scopi della gamification su LinkedIn sono quelli di migliorare l’esperienza degli utenti, promuovere l’attività sulla piattaforma, aumentare l’engagement e incentivare l’apprendimento continuo, in modo da costruire una comunità di professionisti sempre più capace e desiderosa di migliorarsi, sia attraverso la collaborazione, sia attraverso un sano e costruttivo confronto professionale.

Gamification: come sfruttare la ludicizzazione per migliorare l’engagement su LinkedIn

Gamification: come sfruttare la ludicizzazione per migliorare l’engagement su LinkedIn 1024 662 AlbertoFalchi

Giocare è uno dei primissimi meccanismi applicati dall’essere umano per rapportarsi col mondo esterno. Il raggiungimento di un obiettivo divertendosi infatti, è uno dei sistemi più efficaci per stimolare l’azione. Pensa a una semplicissima partita di calcetto al parco: è sufficiente una palla per attirare subito diversi giocatori pronti a impegnarsi con tutta l’anima pur di fare gol e divertirsi. La competitività innata nell’essere umano, il senso di soddisfazione derivante dal riuscire a vincere e migliorare la propria posizione di partenza, sono il motore che sta alla base delle dinamiche che rendono il gioco, specialmente nei bambini, necessario oltre che divertente. Sviluppata durante gli anni ’40 del secolo scorso dal matematico John von Neumann, la teoria dei giochi ha fornito alcuni elementi fondamentali per la gamification (ludicizzazione in italiano) come, ad esempio, la possibilità di guadagnare punti, raggiungere livelli, ottenere ricompense e infine esibire distintivi (badge).

Negli ultimi anni, la gamification ha guadagnato una popolarità sempre maggiore nell’ambito della fidelizzazione dei clienti, specialmente per quanto riguarda il marketing digitale.

Il suo scopo è proprio quello di usare le dinamiche della “teoria dei giochi“ per trasformare attività non ludiche in un’attività coinvolgente e divertente per gli utenti, con l’obiettivo di motivare questi ultimi a investire il proprio tempo per raggiungere determinati risultati.

La gamification nel marketing

Tutto questo però non è una novità, perché il meccanismo della gamification è applicato in molti business già da diverso tempo, basti pensare alla banalissima raccolta punti quando vai a fare la spesa al supermercato. Come puoi immaginare, queste tecniche sono impiegabili per migliorare molti degli aspetti fondamentali del tuo business, come ad esempio la gestione clienti e la fedeltà al brand di partner e dipendenti.

LinkedIn Gamification

LinkedIn e gamification

Adoperata di default anche da LinkedIn come strumento per motivare gli utenti nel completamento del loro profilo, la gamification entra subito in gioco quando un nuovo utente si iscrive e inizia a inserire le sue informazioni. In quel momento appare infatti il “misuratore di livello del profilo”, ovvero una barra di avanzamento che, crescendo di pari passo con l’inserimento dei dati, indica l’efficacia e la completezza del profilo stesso. In questo modo, LinkedIn, utilizzando la gamification, riesce a coinvolgere gli utenti invogliandoli a completare il profilo: lo stimolo derivante dal voler vedere il misuratore del livello del profilo completo, funge da sprone per portare a termine tutti i passaggi richiesti e completare le sezioni mancanti. Ma non solo, anche altri fattori come la conferma delle competenze, le raccomandazioni dei post e il numero di visualizzazioni del profilo (solo per dirne alcuni) si inseriscono nel processo di gamification: i risultati sono la fonte di soddisfazione che spingerà gli utenti a procedere con più determinazione nell’uso approfondito del social network.

Gamification ed engagement per la tua azienda

Gli scopi che devi tenere a mente per impiegare al meglio le tecniche di gamification nel profilo della tua azienda su LinkedIn, sono:

  • migliorare l’engagement
  •  raggiungere un pubblico sempre più vasto e
  • avere maggiori possibilità di ottenere lead qualificati capaci di creare nuove relazioni lavorative di valore

Se avrai ben chiaro quali sono i tuoi obiettivi, avrai anche ottime probabilità di poterli raggiungere tramite la LinkedIn gamification.

Premi e divertimento

cosa potresti fare concretamente per impiegare la gamification su LinkedIn? Sicuramente dovresti pensare a dei premi: ad esempio la creazione di badge personalizzati sarebbe un’ottima soluzione vista la possibilità offerta da LinkedIn, di poterli inserire all’interno del profilo. Potresti inoltre dare agli utenti che riuscissero a meritarselo, un riconoscimento pubblico, magari creando una sezione dedicata all’interno del tuo sito o scrivendo dei post da far condividere ai tuoi utenti. Ma non solo badge: potresti infatti pensare anche a prodotti o servizi specifici offerti dalla tua azienda.

Gamification

Di seguito una serie di suggerimenti da adottare per aumentare l’engagement della tua pagina aziendale grazie alla LinkedIn gamification:

  • Classifiche: potresti creare una classifica dei follower più attivi sul profilo LinkedIn della tua azienda e premiare coloro che raggiungono le prime posizioni.
  • Sfide: potresti lanciare una sfida ai tuoi follower su LinkedIn, ad esempio chiedendo loro di condividere un post della tua azienda con il maggior numero di contatti possibile. L’utente che dovesse raggiungere il maggior numero di condivisioni riceverebbe uno dei premi che hai deciso in precedenza.
  • Quiz: potresti creare un quiz che metta alla prova le conoscenze dei tuoi follower sui tuoi prodotti o servizi: coloro che riuscissero a risolverlo potrebbero ricevere uno dei tuoi premi.
  • Giochi di ruolo: potresti creare un gioco di ruolo in cui accadono situazioni verosimili benché straordinarie, collegate ai tuoi servizi o ai tuoi prodotti: i partecipanti potrebbero indicare le loro mosse per riuscire a venire a capo del problema. Lo scopo sarebbe di mero intrattenimento manterrebbe comunque il focus sulla tua azienda.

Quando parliamo di gioco il limite è solo la fantasia: una volta che avrai ben chiaro qual’è il risultato che vuoi raggiungere, potrai usare tutti gli strumenti messi a disposizione da LinkedIn per migliorare l’engagement del tuo profilo.

Conclusioni

Ti ho spiegato come la gamification su LinkedIn sia una strategia efficace per migliorare l’engagement coi tuoi follower per far nascere maggiori possibilità di business aumentando il coinvolgimento con il tuo profilo aziendale. Adattando alcuni elementi mutuati dalla teoria dei giochi (accumulare punti, raggiungere livelli, ottenere ricompense ed esibire badge), le aziende, come LinkedIn stessa, impiegano la gamification per consolidare e accrescere i rapporti con i propri follower. Quindi, grazie alla teoria dei giochi e impiegando maniera coerente col tuo business questi consigli sulla gamification, potrai creare un sistema divertente e coinvolgente che aiuterà la tua azienda a distinguersi dalla concorrenza e a far crescere il tuo business.

Employer Branding su LinkedIn: come farlo bene

Employer Branding su LinkedIn: come farlo bene 2560 1709 AlbertoFalchi

Definisci la tua strategia 

Prima di iniziare a utilizzare LinkedIn per l’employer branding, devi avere chiara la strategia che vuoi seguire: chiediti cosa vuoi comunicare, a chi lo vuoi comunicare e come vuoi farlo. Ad esempio, se stai cercando di attrarre giovani talenti appena laureati, potresti volerto concentrare sulla cultura aziendale e sui benefici offerti ai dipendenti. Diversamente, se stai cercando di assumere professionisti esperti e qualificati, potresti sottolineare le opportunità di carriera e crescita professionale all’interno della tua azienda. “First things first”, dicono gli americani, quindi sicuramente il primo passo è stabilire un obiettivo e mantenere il focus su questo.

Crea una pagina aziendale

Per realizzare su LinkedIn una strategia di employer branding efficace, è indispensabile creare una pagina aziendale accattivante con una descrizione chiara e concisa della tua azienda, evidenziando la mission e mettendo in bella mostra tutte le informazioni riguardanti le opportunità di carriera disponibili. Potresti inoltre indicare i benefit aziendali per i dipendenti e le eventuali iniziative di responsabilità sociale. Infine ricordati di includere una foto di copertina e un logo aziendale di qualità, non solo per ragioni estetiche ma soprattutto, per rendere il tuo brand immediatamente riconoscibile.

Crea contenuti di valore

LinkedIn offre diverse opportunità per creare contenuti di valore per i tuoi follower. Ad esempio, potresti creare post che mostrino come è l’ambiente di lavoro nella tua azienda; pubblicare notizie pertinenti e interessanti per il tuo settore; condividere approfondimenti sui trend del mercato; raccontare storie di successo dei tuoi dipendenti. In questo modo, dimostreresti la tua esperienza nel settore dando risalto all’attenzione che dai alla tua azienda.

Interagisci con la tua audience

Per fare employer branding in modo efficace, è importante che tu interagisca con la tua audience. Rispondi ai commenti e alle domande, condividi i post dei tuoi follower, ringrazia per i feedback positivi e fai tesoro di eventuali feedback negativi. In questo modo, potrai creare un rapporto di fiducia con i tuoi follower e al contempo dimostrare che l’azienda è attenta alle loro esigenze e opinioni.

Coinvolgi i dipendenti

I dipendenti sono il principale asset di ogni azienda e sono pertanto uno dei fattori chiave per il successo della tua strategia di employer branding. Potresti quindi invitarli a seguire la pagina aziendale di LinkedIn e a condividere con i loro follower i contenuti che troveranno in quella. Infine potresti anche incoraggiarli a scrivere post che parlino della loro personale esperienza lavorativa all’interno dell’azienda, magari trovando soluzioni creative che li incentivino a condividere la loro storia.

Sfrutta il potere dei video

I video sono un ottimo modo per presentare la tua azienda e la cultura aziendale che ne sta alla base. Pertanto potresti creare video coinvolgenti che presentino la tua attività e, nello specifico, potresti farlo con interviste ai dipendenti, visite virtuali agli uffici e con simpatici video di “backstage” che rendano tutto più accogliente senza però mettere in discussione la professionalità aziendale. Assicurati infine che siano video di buona qualità ottimizzati per i social media.

Sfrutta la pubblicità

LinkedIn offre molte funzionalità utili per fare employer branding. Puoi infatti promuovere i tuoi post per incrementarne la visibiità, creare annunci di lavoro, attivare strategie di lead generation. Cerca di utilizzare le opzioni pubblicitarie che meglio si adattano ai tuoi obiettivi e al tuo segmento di pubblico per massimizzare in modo accurato il ROI (ritorno sull’investimento) delle tue campagne. Utilizzando queste funzionalità avrai ottime possibilità di raggiungere il pubblico giusto promuovendo la tua azienda come datore di lavoro.

Crea un piano editoriale ad hoc

per avere successo nell’employer branding su LinkedIn, è importante creare un piano editoriale specifico per il tuo obiettivo. Dovrebbe toccare diversi punti, come ad esempio le tematiche di maggiore interesse per il tuo pubblico di riferimento, la tipologia di contenuti da pubblicare e la frequenza di pubblicazione. Ricorda che LinkedIn è un social network professionale, quindi è importante scegliere con cura solo gli argomenti che possano essere utili e interessanti per la tua audience in modo da migliorare costantemente le tue strategie di employer branding. Potresti quindi parlare delle attività dell’azienda, degli eventi a cui partecipi, delle opportunità di carriera e delle tematiche legate al settore in cui operi.

Sii costante

Una delle chiavi per una strategia di successo è la costanza. Devi pubblicare regolarmente dei contenuti e interagire con la tua audience se vuoi vedere arrivare i risultati e se vuoi farli crescere. Ricorda che per fare questo, la presenza sui social network richiede tempo e dedizione, perciò è importante che ti organizzi per dedicare una parte della giornata alla gestione della pagina LinkedIn della tua azienda. In questo modo, potrai sia mantenere vivo l’interesse della tua audience, sia consolidare la tua presenza online, due fattori determinanti per l’employer branding.

Misura i risultati

Infine, è bene che misuri i risultati raggiunti. Per fare questo puoi utilizzare gli strumenti di analisi forniti da LinkedIn, ad esempio potresti voler monitorare l’engagement sui post, il numero di follower, i risultati delle campagne pubblicitarie, il numero di visualizzazioni dei tuoi post, i like ricevuti, i commenti e le condivisioni. In questo modo, potrai capire quali sono i contenuti che funzionano, e potrai apportare di conseguenza le modifiche adatte alla tua strategia di employer branding.

In conclusione, l’employer branding su LinkedIn può essere uno strumento davvero molto efficace per attrarre nuovi talenti e consolidare la reputazione della tua azienda. Ricorda che per avere successo, è fondamentale creare una strategia di comunicazione efficace, pubblicare contenuti di qualità e interagire con la tua audience in maniera adeguata. Come per la maggior parte delle attività, non occorre fare tutto in una sola volta: pianificando la tua strategia con cura e facendo un passo dopo l’altro, riuscirai a raggiungere tutti gli obiettivi che ti sei prefissato.